2019 - Progetto “Psicologia dell’abitare: progetti per creare ambienti felici”

Ultima modifica 2 settembre 2019

La psicologia ambientale è una scienza che si occupa di come l’ambiente influenza il nostro comportamento e la nostra mente e di come, viceversa, l’uomo, con la sua mente ed il suo comportamento, tende a modificare l’ambiente. La casa è la rappresentazione del nostro interno, di noi stessi, di un luogo dove stare bene. Le case delle persone che vivono bene dentro sono immediatamente riconoscibili: non dipende dalla ricchezza, ma dall’armonia. Le case hanno un’anima. Abitare è in fondo abitarsi. Nasce così “Psicologia dell’abitare: progetti per creare ambienti felici” che mette sempre in primo piano quella che è la mission del nostro Centro Servizi alla Persona, il miglioramento della qualità di vita degli ospiti.
Una prima fase, in parte già realizzata, è “L’arte terapia dell’anima”, un progetto nato dalla collaborazione con la Fondazione Altre Parole e con gli studenti del Liceo Artistico Rosselli di Castelfranco Veneto, che si è sviluppato su più fronti: da quello pittorico, con la realizzazione di alcuni murales negli spazi collettivi dell’area socio-sanitaria, a quello plastico-scultoreo, che avrà come ambientazione il giardino esterno e che vedrà in autunno l’esposizione e la premiazione dei lavori realizzati.

Al piano terra, nelle sale soggiorno prospicienti al parco, si attuerà una riqualificazione degli ambienti, anche attraverso la riproduzione di parte degli affreschi di Villa Bolasco, in modo tale che il richiamo alle bellezze del territorio diventi uno stimolo cognitivo ed emotivo per gli ospiti e per le persone che frequentano la struttura, il tutto in collaborazione con l’Università di Padova.

In continuità con l’area verde già realizzata all’ingresso, a breve partiranno anche i lavori per
l’allestimento del “Giardino Sensoriale” (negli spazi adiacenti alla zona bar), al quale i nostri
ospiti e i loro famigliari potranno accedere direttamente dai nuclei attraverso le uscite esistenti. Si tratta di un “luogo speciale” progettato e realizzato per stimolare i 5 sensi (vista, tatto, olfatto, gusto e udito), attraverso l’utilizzo di fiori profumati con diverse gradazioni cromatiche e piante che possano stimolare il tatto ed il gusto, generando sensazioni piacevoli. Inoltre, verranno introdotti stimoli uditivi per rilassare la mente con brani di musica classica e suoni naturali come lo scorrere dell’acqua ed il cinguettio degli uccellini. Verrà creato anche un “angolo rurale” per stimolare i ricordi autobiografici profondamente legati alla storia del nostro territorio. Ricerche effettuate nei paesi anglosassoni hanno dimostrato come frequentare in modo continuativo un giardino sensoriale abbia evidenti effetti terapeutici, in particolare su soggetti affetti da patologie o disabilità, quali l’Alzheimer e le altre demenze, realtà purtroppo in aumento nella nostra struttura, tanto da richiedere al personale un approccio socio - assistenziale sempre più all’avanguardia.

Inoltre, il nostro Ente partecipa al progetto Foglie d’Erba, realizzato dal Comune di Castelfranco Veneto in collaborazione con l’Università di Padova, Dipartimento di Territorio e Sistemi Agro-Forestali (nella persona del Prof. Raffaele Cavalli), il Dipartimento di Prevenzione dell'ULSS 2 Marca Trevigiana e la partecipazione dell'Istituto "Rosselli" di Castelfranco Veneto.
Obiettivo del progetto è organizzare delle passeggiate per promuovere il benessere e la
socializzazione, oltre che la conoscenza del territorio. Protagonisti sono non solamente gli anziani ospiti del Centro, ma anche studenti, volontari, operatori e ragazzi della Comunità Terapeutica “Il Gelso" - Cooperativa “L'incontro", educatori e fisioterapisti del Centro "D. Sartor": insieme si condividono le passeggiate, le conversazioni e i ricordi, e lo stare insieme ha ancora la grande forza di riempire di gioia la nostra vita.

Sempre in questa prospettiva, un luogo dimenticato ed adibito a deposito, ma che in passato è stato un importante centro aggregativo per i cittadini di Castelfranco che si riunivano per il gioco delle bocce, riprenderà ora nuova linfa ed identità con la creazione di una Sala Cinema all’aperto “C’era una volta … Nuovo Cinema Paradiso”, un’area utilizzabile anche per feste e balli di gruppo, aperta a tutto il territorio; nell’area circostante, inoltre, prenderà vita il Progetto “Mettiamoci in gioco”, un parco divertimenti per i bambini che permetterà di favorire sempre più momenti di incontro e di scambio generazionale.

Storicamente, il cuore aggregativo della Struttura, dalla sua progettazione (1969/71) fino ai tempi odierni, è sempre stato il Salone d’ingresso/soggiorno, che ora merita una rinnovata attenzione con la ristrutturazione dell’attuale zona Bar, in prima fase, e, a seguire, del Salone delle Rose; si creerà un ambiente confortevole e rassicurante, un accogliente abbraccio che la Casa offrirà agli ospiti e a tutti i cittadini del territorio, e che, grazie all’utilizzo di nuove tecnologie a risparmio energetico, permetterà una riduzione dei costi di gestione della struttura. Il richiamo ad elementi di dettaglio in stile classico (in armonia con le scelte architettoniche esistenti) deriva da uno studio che ha messo in connessione architettura e psicologia per massimizzare le sensazioni e stimolazioni piacevoli provenienti dal contesto, il tutto in collaborazione con l’Università di Padova Dipartimento di Psicologia Generale (nella persona della Prof.ssa Francesca Pazzaglia) e inserito nelle attività del Master in Psicologia Architettonica e del Paesaggio. È in corso la stesura di una pubblicazione in collaborazione con l’Università di Padova che descriverà tutte le fasi, dalle scelte architettoniche fino all’avvio dell’osservazione scientifica dell’impatto dell’ambiente sugli indicatori oggettivi e soggettivi di benessere delle persone che frequentano il Centro.

L’accoglienza è un concetto estremamente delicato e dal significato complesso: riguarda gli ospiti, i famigliari, l’organizzazione, il personale e gli ambienti di vita. Non siamo immuni alle difficoltà e siamo consci dei limiti che caratterizzano il nostro operare, ma, attraverso il confronto continuo, lo studio e la ricerca, desideriamo poterci sempre migliorare, considerando come prioritari gli interessi di chi è più fragile. Robert Kane, uno dei più grandi studiosi di questi servizi, nel suo “Ripensare le case dove ci si cura: l’arte del possibile”, suggerisce che di fronte al grande bisogno dobbiamo essere liberi da pregiudizi di qualsiasi tipo, affrontando i problemi con la coscienza che dobbiamo fare il possibile, qui e ora, per ottenere risultati migliori, con la feroce urgenza di adesso. Ma, allo stesso tempo, essendo sicuri che nel lavoro per gli altri (e per noi stessi), come scrive Albert Camus, “nulla è inutile”. Desideriamo concludere con le parole del nostro Consiglio di Amministrazione: “Nessuna cosa è inutile quando la dedichiamo ai nostri anziani, il tutto in una visione del futuro e del progresso che muove dalla centralità della persona”.

Con l’implementazione del progetto che vede coinvolti l’Amministrazione Comunale, l’Università di Padova, l’ULSS ed il Centro “D. Sartor” si creeranno delle sinergie utili alla rivisitazione degli spazi pubblici in chiave inclusiva, accessibile, e di alta qualità nonchè alla creazione di molteplici connessioni tra il centro storico cittadino e il parco di Villa Bolasco, in un asse di collegamento unico nel suo genere.

All’interno di questo sistema di rigenerazione dei luoghi e della mobilità anche ciclo-pedonale, con il recupero di percorsi esistenti, prenderà corpo il giardino sensoriale all’interno del Centro Sartor in previsione anche di una auspicabile estensione verso il patrimonio naturalistico del parco di Villa Bolasco; tale opportunità potrà migliorare il benessere, la salute e la qualità di vita degli ospiti e dei visitatori esterni grazie anche all’intersezione di innovazioni sociali, culturali e digitali basate sulla natura.

           

Castelfranco Veneto 26 luglio 2019

            Il Presidente                                                  Il Segretario Direttore

     Dott. Maurizio Trento                                    Dott.ssa Elisabetta Barbato