2020 - Progetto Emozioni senza Confini. Esperienze sensoriali che arrivano al cuore

Ultima modifica 7 maggio 2022

In situazioni ottimali la persona è in grado di modificare il proprio ambiente al fine di renderlo maggiormente compatibile con le proprie esigenze, ma, in presenza di qualche vulnerabilità è [...], la persona, a causa delle diminuite capacità di intervento sull’ambiente stesso, diventa necessariamente più dipendente dall’ambiente fisico e relazionale in cui è inserita […]. Da ciò deriva l’importanza di predisporre spazi che garantiscano la massima compatibilità con le esigenze e i bisogni delle persone anziane, particolarmente quando queste si trovino, a causa di problemi fisici e/o cognitivi, in una situazione di particolare vulnerabilità".

 

Con il progetto "Emozioni senza Confini. Esperienze sensoriali che arrivano al cuore" abbiamo aperto le porte a nuove emozioni. Il nostro Centro ha infatti pensato ad una soluzione del tutto innovativa, al fine di affrontare al meglio questo delicato periodo. Grazie alla realizzazione di 12 postazioni all’interno del Salone delle Rose, le visite da parte dei familiari agli ospiti della Struttura sono state potenziate, arrivando ad organizzare più momenti di incontro al giorno, sempre in totale sicurezza, con la messa in atto di specifici protocolli sulla base delle disposizioni regionali e locali.

Lo spazio dedicato agli ospiti è separato da quello dei familiari tramite una barriera protettiva in vetro e alluminio. Le 12 postazioni sono separate tra loro da dei divisori in policarbonato per garantire la privacy e il distanziamento.

 

Sono dotate di guanti per il contatto per consentire il contatto fisico

e di un dispositivo audio per la conversazione attraverso un sistema di cuffie con microfono integrato.

Il collegamento verrà effettuato in modo tale che non vi sia passaggio di droplet tra i due interlocutori. Nell’ambiente è garantito il ricambio d’aria con estrattori d’aria forzata e con arieggiamento costante. Sono stati inoltre installati dei sistemi di sanificazione ad ozono e fotocatalitici per una costante igienizzazione degli ambienti. L’utilizzo dell’ambiente si adeguerà alle disposizioni sanitarie in vigore.

Ma c’è di più. In questi mesi, da parte degli ospiti e dei loro familiari, è emerso sempre più forte il desiderio di potersi abbracciare ancora. Il 2020 infatti rischia di essere ricordato come l'anno senza abbracci, quello in cui abbiamo dovuto limitare le occasioni di contatto fisico per proteggere noi stessi e gli altri. Coccole, strette di mano e altre forme di vicinanza fisica rappresentano infatti possibili occasioni di diffusione ed il distanziamento fisico è quindi più che mai necessario per contrastare il rischio di contagio. Ma per l'essere umano il contatto fisico è un bisogno primario. Il contatto fisico ci trasmette affetto, fiducia, protezione, la possibilità di affidarci e di lasciarci andare. L’abbraccio è una forma molto speciale di contatto, uno dei gesti più naturali e primitivi dell’esperienza umana.

È un evento complesso, che ha un valore relazionale, emotivo e comunicativo, oltre che fisico. Durante l’abbraccio il corpo produce sostanze in grado di dare benessere: endorfine, serotonina ed ossitocina entrano in circolo portando il buonumore. Il corpo si rafforza, aumentando le difese immunitarie e riducendo i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Inoltre viene stimolata la circolazione sanguigna e la produzione di emoglobina, che trasporta l’ossigeno ai tessuti. L’abbraccio, quindi, è una vera e propria terapia. Mentre due persone si abbracciano, avviene una specie di sincronizzazione a livello cerebrale e cardiaco, i tracciati che inizialmente sono diversi divengono via via analoghi fino a sovrapporsi ed armonizzarsi tra loro.

Quindi, alla luce di tali considerazioni, si è pensato di creare in via sperimentale due ulteriori postazioni, denominate rispettivamente:

“emozioni dell’abbraccio”

ed “emozioni dell’incontro”

.

 

Le “emozioni dell’abbraccio” permettono ai familiari di abbracciare in tutta sicurezza i loro cari all’interno di una bolla trasparente realizzata con un materiale certificato, innovativo e resistente, ma, al contempo, morbido ed avvolgente. Il tutto è stato progettato e creato su misura in collaborazione con ditte specializzate sia locali che estere.

 

 

All’interno dello spazio denominato “emozioni dell’incontro” non ci sono divisori ma due poltrone posizionate a distanza di sicurezza. I familiari per potervi accedere ed incontrare i loro cari dovranno attenersi a quanto previsto dalla normativa vigente.

 

 

Inoltre, al centro del Salone dove si svolgono le visite, è stato installato un enorme cubo sensoriale multimediale, che permette di utilizzare nuove “Tecnologie Immersive“ di realtà aumentata e realtà virtuale al servizio degli ospiti del Centro.

 

Queste tecnologie puntano a fornire stimoli multisensoriali; l’obiettivo è di rendere questi input talmente realistici da replicare gli stimoli del mondo reale e far credere al sistema sensoriale di chi guarda di stare veramente vivendo quella situazione, esperienza. Durante le visite vengono presentati scenari rilassanti, per creare un ambiente sereno e rassicurante, anche per i familiari.

Al di fuori delle visite, tale tecnologia viene utilizzata per attività di stimolazione cognitiva ed attivazione emozionale degli ospiti, che hanno la possibilità di vivere esperienze virtuali che li portano oltre i confini spazio-temporali. Infatti, attraverso la riproduzione di svariati scenari, gli ospiti possono immergersi in meravigliosi ambienti naturali (spiaggia, mare, montagna, fiori, piante ed animali).

La letteratura infatti dimostra come l’essere umano sia spinto, per sua natura, a recuperare il rapporto con gli spazi esterni e con il verde. Uno studio, pubblicato sulla rivista “Journal of the American Medical Directors Association”, conferma le virtù terapeutiche derivanti da un rapporto più stretto tra l’essere umano e gli elementi naturali. Negli ultimi decenni c’è stato un fiorire di studi sul rapporto natura e malattia, che hanno evidenziato come guardare o sostare nella natura provochi cambiamenti fisiologici e psicologici; corpo e mente tornano allo stato di equilibrio e contribuiscono allo stato di integrità e di salute.

Al momento è possibile visitare anche una città d’arte o un museo, ascoltare un concerto come se si fosse all’interno di un teatro, camminare virtualmente per le vie di Castelfranco e “fare ritorno” nel proprio paese d’origine.

 

Recenti studi hanno infatti dimostrato che l’arte e la bellezza hanno un effetto sia di prevenzione che terapeutico. Andare al museo, alle mostre, ai concerti sono attività che hanno a che fare con i circuiti neurotrofici che sostengono la salute del cervello e bloccano l’attività nociva dei mediatori dell’infiammazione, in particolare del cortisolo che “fa danni” quando siamo sotto stress. È stato visto, anche tramite tecniche di visualizzazione dell’attività cerebrale, come la risonanza magnetica funzionale, che l’arte stimola le aree coinvolte nella sensazione di ricompensa e benessere. Senz’altro, quindi, questa stimolazione genera una risposta biochimica e la messa in circolo dell’ossitocina.

Inoltre i nostri ospiti durante vari momenti della giornata possono attivare personalmente il cubo multimediale tramite modalità touch screen, selezionando di volta in volta il video da vedere. In questo modo è possibile potenziare la libertà di scelta, l’autoefficacia e l’autodeterminazione, elementi fondamentali per il benessere psicologico.

Lo schermo ampio, infatti, consente agli ospiti di visualizzare e selezionare facilmente le immagini di loro interesse, anche nel caso in cui presentino lievi deficit neurosensoriali o limiti motori agli arti superiori. I colori, i suoni ed il movimento sono utili a catturare l’attenzione stimolando, al contempo, le capacità di percezione e di elaborazione degli stimoli. Pertanto, questo tipo di tecnologia permette di attivare le funzioni cognitive in una dimensione ludica e dinamica, favorendo il divertimento e la socializzazione.

 

In un’ottica di coinvolgimento multisensoriale degli ospiti vi sono diverse possibilità di utilizzo e di sviluppo del sistema:

  • creazione di scenari che immergono l’ospite in ambienti naturali, cittadini, artistici (immaginiamo boschi, acquari, città, fiori, piante ed animali, spiagge, montagne, scene raffiguranti vecchi mestieri, i “loro luoghi”…) per stimolare le percezioni visive ed uditive. Il tutto in un’ottica di “engaging” soft che metta le persone a proprio agio, suscitando emozioni e ricordi positivi, “(ri)attivando” la percezione con possibilità di far scegliere agli ospiti le ambientazioni (e relativi suoni) attraverso il tocco di icone raffiguranti l’anteprima dello scenario sul monitor connesso al “cubo immersivo”;
  • possibilità di creare un ponte ancor più solido e concreto tra gli anziani e le loro famiglie: i familiari, infatti potranno fornire i video ed immagini, attuali o del passato, che gli ospiti potranno vedere all’interno del cubo multimediale. Questo tipo di stimolazione permetterà di attivare intensamente sia la sfera emotiva, sia l’area della memoria autobiografica;
  • implementazione degli strumenti interattivi anche con l’utilizzo di sistemi ibridi analogico-digitali (esempio la composizione fisica e manuale di elementi che una volta assemblati fanno apparire sul cubo il manufatto finito) e sensori per il tracking delle mani e del corpo, per permettere all’ospite di diventare motore di un’esperienza attiva e positiva.

Con questo progetto si sono messe a disposizione dell’ospite le più evolute Tecnologie Immersive per creare esperienze coinvolgenti ed utili. L’utilizzo di giochi ed esercizi di riconoscimento di suoni, parole e immagini, così come l’uso di applicazioni facilitate per la ricerca e la navigazione su internet o la creazione di testi e la condivisione di storie e memorie rappresentano degli ottimi strumenti per contribuire ad aprire l’orizzonte delle possibilità verso l’imprevisto e la scoperta di nuovi apprendimenti.

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo scorso 26 ottobre si è tenuta una conferenza stampa per presentare il progetto che ha riscontrato un notevole interesse da parte dell'opinione pubblica, a tal punto da avere ampio risalto sia a livello nazionale che internazionale, grazie agli innumerovoli articoli sui giornali, servizi televisivi e radiofonici che sono stati realizzati in questi mesi.  (Rassegna Stampa)

 

Video 

 

 

Progetto Emozioni senza Confini
16-09-2021
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