Progetto Cognitive Stimulation Therapy (CST)- Progetto Pilota

Ultima modifica 29 aprile 2021

Progetto Cognitive Stimulation Therapy (CST)- Progetto Pilota

In collaborazione con La Fondazione per la ricerca cardiovascolare e delle malattie neurodegenerative e l’Università di Padova abbiamo avviato  un progetto piolta di ricerca sperimentale finalizzato a raccogliere dati scientifici sull’efficacia della Cognitive Stimulation Therapy (CST), la terapia psicosociale messa a punto dal gruppo di Aimee Spector con l'esplicito intento di "fare la differenza" nel trattamento e nelle cure quotidiane dei soggetti con demenza. 

La demenza, patologia collegata all’invecchiamento, si presenta come uno dei maggiori problemi di salute pubblica dei nostri tempi. L’esplosione epidemiologica, nonché il forte impatto economico a livello globale, rendono chiara la necessità di urgenti piani di intervento basati sull’evidenza, caratterizzati da un giusto e comprovato rapporto costi-benefici. Ad oggi, non esistono terapie farmacologiche capaci di guarire la demenza; pertanto, le linee guida italiane riportano che, soprattutto per quanto concerne i sintomi associati, i trattamenti farmacologici dovrebbero costituire la seconda opzione, considerando come prima opzione i trattamenti non farmacologici, meglio ridefiniti come trattamenti psicosociali. La Fondazione per la ricerca cardiovascolare e delle malattie neurodegenerative, pertanto, intende promuovere e finanziare, tra gli altri, progetti di ricerca mirati a verificare l’efficacia di trattamenti di tipo psicosociale rivolti a persone con diagnosi di demenza. La Fondazione ha destinato quindi una borsa di studio per finanziare il lavoro che verrà svolto da due psicologhe (già esperte e formate), con la supervisione da parte della psicologa-psicoterapeuta della struttura. Oltre a raccogliere dati di evidenza scientifica, lo scopo ulteriore del progetto è la diffusione di tale metodologia a livello territoriale per la stimolazione cognitiva ed il miglioramento della qualità di vita in persone anziane con demenza.

Convegno 30 novembre 2018 "COGNITIVE STIMULATION THERAPY (CST)
UN PROTOCOLLO PER LE FASI LIEVI E MODERATE DI DECLINO COGNITIVO"

Venerdì 30 novembre 2018, alle 16.00 presso il Centro Attivamente del Sartor, si è tenuto un convegno finalizzato ad esporre i risultati del progetto ai Centri Sollievo e alle strutture socio-sanitarie del territorio, anche al fine di favorire la formazione di altri professionisti e la diffusione del protocollo CST. Tra i relatori sono intervenuti la dott.ssa Verzari dell’Università di Padova e il neurologo Prof. Toso.

Il progetto-pilota è iniziato il 26 Aprile 2018, presso il Diurno ATTIVAmente del Centro Anziani “Domenico Sartor” di Castelfranco Veneto.

La scelta di stimolare le funzioni cognitive delle persone con demenza lieve-moderata attraverso l’utilizzo del protocollo di Terapia di Stimolazione Cognitiva, noto come Cognitive Stimulation Therapy (CST, Aimeè Spector 2003) si deve, in primo luogo, al fatto che esso rappresenta, ad oggi, il trattamento psicosociale orientato alla cognizione suffragato dalle migliori evidenze scientifiche (Aguirre et al., 2013). In secondo luogo, al fatto che esso si basa sui principi della psicologia umanistica condivisi tanto dal Centro Residenziale “Domenico Sartor" che lo ha ospitato e supervisionato, quanto dalla Fondazione che lo ha finanziato. Tali principi si possono così sintetizzare: l’importanza di considerare sempre la persona al centro (“Person Centred Approch” di Tom Kitwood, 1997), l’importanza di attuare una cura gentile (Gentle Care di Moyra Jones, 1999) e l’importanza di validare le emozioni e i vissuti dell’anziano (Metodo Validation di Naomi Feil, 1982) senza infantilizzare, imporre, affrettare i tempi, ma, al contrario, facilitando, includendo, rispettando i limiti e creando un’atmosfera piacevole che riduce i vissuti di frustrazione.

Il progetto ha visto coinvolti 18 anziani, ospiti del Centro Anziani “Domenico Sartor” e dell’annesso Centro ATTIVAmente. I partecipanti sono stati suddivisi in 3 gruppi (sperimentale, controllo attivo e controllo passivo) di 6 persone ciascuno, omogenei per età, scolarità e livello di compromissione cognitiva.

Il gruppo sperimentale, costituito dagli anziani ospiti del Centro ATTIVAmente, è stato inserito in un ciclo di 14 incontri di 45 minuti l’uno con cadenza bisettimanale; il gruppo di controllo attivo ha seguito un percorso speculare per numero, durata e frequenza degli incontri, ma basato su tecniche di stimolazione cognitiva tradizionali, non standardizzate; infine, il gruppo di controllo passivo non ha ricevuto alcun tipo di stimolazione specifica, al di fuori di quella normalmente fornita agli ospiti del Centro.

Tutti i partecipanti sono stati valutati attraverso una batteria di test psicologici e neuropsicologici in tre differenti tempistiche: nelle due settimane che precedevano l’inizio della stimolazione (pre-test), entro le due settimane successive al termine (post-test) e a tre mesi di distanza dalla sua fine (follow-up).

I risultati, basati sul confronto delle medie dei tre gruppi nelle tre differenti tempistiche, hanno mostrato un miglioramento del gruppo sperimentale rispetto ai due gruppi di controllo nei seguenti ambiti: lo stato cognitivo generale (miglioramento di 2 punti al MMSE che si mantiene anche alla misurazione follow-up a 3 mesi), il linguaggio (miglioramento di 7 punti al Test del Linguaggio Narrativo, che persiste al follow-up a 3 mesi), i disturbi comportamentali (diminuzione di 4 punti al NPI), il carico psicologico percepito dal caregiver (NPI_Distress), che si mantiene anche alla valutazione di follow-up, ed, infine, l’autonomia funzionale (miglioramento di 16 punti al DAD), che si mantiene a distanza di 3 mesi.

Questo studio, benché basato su un piccolo campione, ha prodotto risultati in linea con la letteratura, permettendo così di confermare che la CST produce effetti che si ripercuotono, oltre che nella sfera cognitiva, anche nella vita di ogni giorno, migliorando il benessere, l’autostima e l’immagine di sé.

In assenza di trattamenti farmacologici efficaci per il trattamento della demenza, questo tipo di stimolazione è uno strumento particolarmente prezioso, in quanto, oltre a stimolare la cognitività, impatta positivamente sulla qualità della vita, riducendo l’inattività, coinvolgendo e facendo riscoprire il valore dell’essere persone, aldilà di ogni bisogno assistenziale.

Ringraziamo ancora la Fondazione per questa opportunità.

 

La nostra Struttura ha collaborato nell'ambito di uno studio multicentrico sulla Terapia di Stimolazione Cognitiva (CST) che è stato appena pubblicato in una rivista internazionale, "The Gerontological Society of America".

 

Articolo CST Multicentrico
16-09-2021
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Locandina convegno
16-09-2021
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